Questo libro analizza il ruolo della contrattazione collettiva nella c.d. gig economy.
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Nonostante la varietà di scenari che caratterizzano l’espressione “gig economy”, in diversi ordinamenti si riscontrano esempi sempre più frequenti di contratti collettivi conclusi a livello di impresa o territoriale, che interessano i diritti di quanti lavorano on demand, come rider, fattorini, autisti, fornitori di servizi di pulizia, o crowdworkers, i quali stanno lentamente guadagnando l’accesso a una serie di diritti negoziati in sede collettiva, in passato fruibili esclusivamente dai lavoratori subordinati. Gli esempi comparati trattati nel libro mostrano un incalzante contenzioso riguardante non solo la qualificazione del rapporto dei lavoratori della gig economy, ma anche una specifica attenzione ai relativi diritti collettivi, ed in specie il diritto alla rappresentanza e negoziazione collettiva e il diritto di sciopero. Tale contenzioso pone interrogativi cruciali con riguardo agli attori, ai contenuti e ai principali strumenti della contrattazione collettiva nella gig economy. Il libro raccoglie i risultati del progetto di ricerca COGENS (VS/2019/0084), finanziato dall’Unione Europea, che ha riunito studiosi e stakeholder provenienti da 17 Paesi. Questa edizione italiana costituisce la traduzione dell’opera “Collective Bargaining and the Gig Economy. A Traditional Tool for New Business Models” curata dai colleghi José María Miranda Boto ed Elisabeth Brameshuber, pubblicata per i tipi di Hart Publishing (2022).
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