Siamo tranquillamente rassegnati a pensare che la Corporate Governance non debba e non dovrà più fare a meno del Codice che la regolamenta. “Oltre” il Codice di Corporate Governance sembra non si voglia, non si possa, non si debba andare. Qualcosa, tuttavia, almeno oltre i nostri confini nazionali, si muove, non avendo ancora assunto, tuttavia, i tratti di una “contro-tendenza”.
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Si comincia a perlustrare quell’“oltre”, senza timori reverenziali per il totem dei Codici di Corporate Governance. “Oltre”, partendo dai Codici. La proposta di un profondo ripensamento del Codice di Corporate Governance è generata da una sua complessiva valutazione come problema. Problema plurimo e polivalente, giacché di questo Codice si possono e debbono isolare, almeno, la problematicità normativa, quella interpretativa e quella, per lo più assorbente nelle riflessioni della nostra dottrina, di politica del diritto. Problema complessivo, quello del Codice di Corporate Governance che soffre, nondimeno, molteplici precomprensioni positive ed è accompagnato da radicate e inamovibili favorevoli valutazioni soggettive, le quali evadono proprio la complessiva problematicità e la complessità problematica del fenomeno “Codice di Corporate Governance”.
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