Il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36 del 2023) vede la luce in un periodo di profonde trasformazioni di tutte le politiche pubbliche di spesa non solo in ambito italiano ma – più in generale – al livello continentale.
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A seguito della drammatica frenata dell’economia in area Euro verificatasi nel corso del periodo pandemico il decision maker europeo ha individuato nella revisione del Patto di Stabilità e nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza alcuni fra i più potenti strumenti per il rilancio delle economie nazionali. La revisione e razionalizzazione del quadro normativo nazionale in materia di appalti pubblici e concessioni si colloca in modo coerente in questo percorso di rilancio e ne rappresenta uno degli strumenti più importanti. L’Italia rappresenta, in termini assoluti, il quarto mercato europeo degli appalti pubblici, con un controvalore economico semplicemente enorme, pari ad oltre 170 miliardi di euro l’anno. Questi numeri testimoniano da soli l’importanza della riforma nazionale del settore degli appalti e delle concessioni e la vera e propria sfida al cambiamento sottesa alla riforma del 2023.