L’autore, a distanza di tre decenni, rilegge le vicende e i protagonisti del Futurismo in Campania, disegnando una traccia storico-critica che, dalla “serata futurista” tenutasi al teatro Mercadante, nel 1910, va alla mostra del 1914, allestita nella galleria napoletana di Giuseppe Sprovieri, al Manifesto futurista di Boccioni ai Pittori Meridionali, apparso sulla rivista Vela latina, nel 1916; dai soggiorni tra Napoli, Capri e Positano di Depero e Prampolini, sul finire del decennio, alla “serata” salernitana del settembre del 1922. Ai saggi, che ricostruiscono in chiave diacronica un profilo delle vicende, degli attraversamenti e delle presenze futuriste in area campana, fa seguito un’antologia di testi e di documenti complementari alla prima parte del volume.
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VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali