Tutte le società devono confrontarsi con la violenza. Il modo in cui esse governano e limitano la violenza ha implicazioni enormi per il loro sviluppo economico e politico. In questa originale interpretazione della storia umana gli autori descrivono due grandi ordini: gli stati naturali e le società moderne ad "accesso aperto".
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Gli stati naturali, che hanno caratterizzato la storia umana durante gli ultimi diecimila anni, limitano la violenza attraverso la manipolazione politica dell'economia da parte di élite chiuse. Dalla rivoluzione industriale in avanti, in alcune società si è sviluppato un nuovo ordine sociale che allo stesso tempo contiene la violenza e garantisce la crescita attraverso un "accesso aperto" alle organizzazioni economiche e politiche. Nel descrivere il passaggio dall'uno all'altro modello il libro propone un quadro concettuale di ampio respiro, illustrando le dinamiche del cambiamento e mostrando come istituzioni sociali durature e impersonali possano governare un mondo imprevedibile e in costante mutamento.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza