Nel 1993 Silvio Berlusconi decide di opporsi a quello che molti politologi ritengono ineluttabile: la vittoria degli "ex comunisti" alle imminenti elezioni politiche.
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Il Cavaliere, commissiona studi, si consulta con i suoi più diretti collaboratori, pianifica strategie che passano attraverso l'individuazione di una forza politica di sbarramento a quel che resta dell'ex Pci, unico sopravvissuto al terremoto di Tangentopoli. Alla fine il Cavaliere, anche contro il parere di alcuni suoi strettissimi collaboratori, decide di bere "l'amaro calice" e scendere in campo direttamente. Dal nulla nasce un movimento che, in pochi mesi, conquisterà, alle elezioni politiche della primavera del 1994, il diritto a governare l'Italia.
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