La crisi economico-finanziaria lascia all'Italia, come a molti altri paesi dell'Unione europea, una pesante eredità in termini di risanamento delle finanze pubbliche. Si apre un ciclo dominato da una rinnovata situazione di stress fiscale, che obbligherà a ulteriori sforzi di riduzione e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni.
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La spesa per acquisti di beni e servizi, insieme alle spese per il personale, è chiamata a dare il suo contributo. Nel frattempo il nostro paese sta per avviare l'attuazione di un'importante riforma, il federalismo fiscale, che imporrà importanti cambiamenti di cultura istituzionale, di processi amministrativi e gestionali, di modelli organizzativi. L'attività di procurement, il sistema pubblico degli acquisti di beni e servizi, ne è coinvolto non marginalmente: non più un'unica centrale degli acquisti, ma un moderno sistema articolato e coordinato tra i diversi livelli di governo, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di soggetti decentrati, la cui unitarietà è garantita da un assetto reticolare. Il gruppo di esperti e studiosi riunito da Astrid ha lungamente discusso e analizzato, anche in chiave comparata, i punti di forza e le criticità dell'attuale assetto del procurement nazionale, i rapporti con le autorità preposte alla tutela della concorrenza e alla vigilanza sugli appalti pubblici, e le principali tendenze della spesa per acquisti di beni e servizi degli ultimi anni.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza