Al centro del volume è l’analisi dell’ Ad Neratium libri quattuor di Giulio Paolo, commento che il giurista severiano dedicò agli scritti di Nerazio Prisco. Si tratta di un’opera di cui residuano 29 frammenti e che ha suscitato solo un fugace interesse nella storiografia romanistica, peraltro risalente nel tempo.
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Oggetto privilegiato dell’indagine, oltre ovviamente alla struttura e ai caratteri dell’opera (Schiavon, Santucci, Ferretti), è il peculiare rapporto culturale e scientifico che lega Giulio Paolo al giurista traianeo (Frunzio, Ferretti). Viene poi proposta l’edizione critica dei testi, secondo l’ordine di Lenel (con l’introduzione di alcune significative varianti nelle attribuzioni delle scritture dei due autori), a cui segue un analitico ed esaustivo commento.
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