Sono l'ottica e il metodo del grande studioso, la sintesi ampia, chiara e puntuale in cui è organizzata la materia, la vastità del disegno, la compiutezza dell'analisi a rendere attuale ancora oggi questo libro, uscito per la prima volta nel 1958.
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Se il barocco romano – Caravaggio, Bernini, Borromini, ma anche Algardi, Rainaldi e Maratti – costituisce il nucleo del saggio, l'aspetto più innovativo che lo caratterizza è l'attenzione costante rivolta alle aree culturali «periferiche». Invertendo la tendenza seguita dagli studi precedenti, il panorama qui si allarga a considerare quei centri, non meno vivi e ricchi di fermenti, che offrono altri aspetti decisivi a una considerazione completa del fenomeno barocco: Genova, Venezia, Napoli, la Sicilia, Torino e il Piemonte.
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