Quella di Felice Balbo è indubbiamente una delle voci più significative della cultura italiana della prima metà del Novecento.
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Intellettuale militante impegnato in un vasto progetto di rifondazione della politica dell'immediato secondo dopoguerra, ha dedicato successivamente la sua attenzione al rapporto tra l'uomo e la tecnica, prospettando un suggestivo, e purtroppo, incompiuto progetto di un " nuovo umanesimo", capace di misurarsi fino in fondo con i problemi del nostro tempo.