Parole vecchie e nuove, stili di scrittura, format rigidi dei documenti, acrobazie sintattiche, tecnicismi diffusi, gergo criptico, forme verbali desuete, abuso di maiuscole, continue citazioni di norme, rimandi cervellotici ad altre leggi, adozione spesso impropria di termini stranieri.
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Le istituzioni comunicano - e spesso non comunicano - secondo modi espressivi che ne rivelano la storia e sui quali, a sua volta, la storia lascia le proprie tracce. Storici delle istituzioni, costituzionalisti, magistrati, consiglieri parlamentari, studiosi di comunicazione indagano in questo libro le continuità e i cambiamenti del discorso pubblico lungo la storia d'Italia. Una Babele di lingue, in uno straordinario panorama di come hanno parlato, nell'arco di oltre un secolo e mezzo, le istituzioni italiane. E di come parlano oggi e parleranno domani.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza