Nei grandi cantieri di epoca romana, la trasmissione del progetto dall'architetto al capocantiere e alle sue maestranze costituisce soltanto un aspetto del dialogo che ne ha definito il rapporto professionale e operativo.
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Altrettanto stimolante è stata la messa a punto di soluzioni particolari mirate, elaborate durante il processo costruttivo, che hanno permesso di fornire sistemi e tecniche innovative, influenzando pesantemente la progettazione architettonica dei periodi successivi, a volte con riflessi ancor oggi riscontrabili. Un'interpretazione di questo genere, rigorosamente condotta sull'esame di alcuni casi specifici, consente di acquisire una chiave di lettura dei resti degli edifici antichi che rende possibile una immediata identificazione ed una adeguata valutazione del pragmatismo e del dinamismo che caratterizzano alcuni degli aspetti più rilevanti dell'architettura romana. Carla Maria Amici è professore di Rilievo ed Analisi tecnica dei Monumenti antichi all'Università del Salento. Si occupa dello studio analitico delle costruzioni antiche, finalizzato alla corretta ricostruzione dei monumenti, con particolare riferimento a quelli di epoca romana; evidenziandone comunque le peculiarità strutturali e architettoniche e le relative tecniche costruttive in rapporto all'ambito culturale di appartenenza. Ha effettuato consulenza per il Cultural VR Lab della UCLA (USA) per il progetto di ricostruzione virtuale di Roma Antica, e pubblicato articoli e monografie tematiche sulla Basilica Ulpia e le Biblioteche del Foro di Traiano, sul Foro di Cesare, sulla Basilica di Massenzio a Roma, sul Tempio C di Selinunte.
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