Questo volume è il primo della collana SIR dedicato all’opera di Domizio Ulpiano, il giurista più utilizzato nei Digesta giustinianei, che riportano circa 3000 frammenti tratti dai suoi lavori.
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Oltre che dedicarsi agli studi, Ulpiano ricoprì anche incarichi politici prestigiosi, e fu, per circa un anno, fra il 222 e il 223 fino alla sua uccisione, il personaggio forse più potente dell’impero e certo il più vicino al giovane imperatore, Severo Alessandro, di cui era una specie di tutore. La sua morte, in una congiura di pretoriani, segna simbolicamente la fine del grande pensiero giuridico romano. In questo volume vengono presentati due suoi scritti: le Institutiones e il De censibus: il primo soprattutto individua un momento cruciale della biografia intellettuale del suo autore e del suo programma politico-culturale: la costruzione di un modello di legalità in cui potesse riconoscersi l’impero universale, e che potesse fare da argine nei confronti di una deriva dispotico-militare di cui venivano intravisti tutti i pericoli.
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