Nella seconda metà di questo secolo sono diventati particolarmente vistosi gli effetti della colonizzazione umana del mondo, nella sua modalità negativa di crescente distruzione dell'ambiente e di depauperamento delle risorse naturali.
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La ricerca che ha preso spunto da questa crisi ha analizzato le molte dimensioni disciplinari coinvolte, dando luogo a una vasta letteratura ambientale (economica, giuridica, politica): all'interno di questa riflessione, e nel tentativo di individuare un fondamento unitario nella considerazione delle tematiche ambientali, la filosofia dell'ambiente ha ragionato sui significati, i vincoli, l'ampiezza e le giustificazioni della relazione che lega l'uomo alla natura. Tale indagine ha variamente interpretato questo legame, soprattutto in rapporto al fondamento dell'obbligo morale verso la natura. Esso infatti si colora in modo assai diverso nelle prospettive che si radicano, per esempio, nella tradizione ebraico-cristiana o, all'opposto, in un rigoroso biologismo. In ogni caso, comune rimane il terreno antropologico, ridefinito in termini di relazione con la natura. A ciò allude il titolo di questa raccolta di scritti, ormai quasi classici, di filosofia dell'ambiente: il termine domestico 'terra' è stato preferito all'asettico 'ambiente' e al paludato 'natura'. Terra è, infatti, il riferimento più concreto e intimo per filosofie che ripensano la posizione dell'uomo nel mondo e la corrispondente responsabilità nell'agire.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza