L’opera è un commento sistematico al Nuovo Codice della crisi d’impresa, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 10 gennaio 2019 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2019 al termine di un lungo percorso che origina dalla Legge delega 19 ottobre 2017 n. 155, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 254 del 30 ottobre 2017.
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La riforma modifica in maniera radicale il sistema delle procedure concorsuali, tuttora incentrato sulle disposizioni del Regio Decreto 267/1942 e l’opera riassume l’iter e le sue tappe e, successivamente, analizza i singoli articoli, in calce riportando per ciascuno di essi un sintetico commento. Tra le novità più significative, si segnala che il termine fallimento scompare dall’ordinamento giudiziario italiano e viene sostituito dal termine liquidazione giudiziale; inoltre, il curatore assume il ruolo di guida con poteri maggiori rispetto a quelli attuali. Un’altra novità rilevante, al fine di consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un dissesto dell’impresa dovuto a particolari contingenze, è rappresentata dall’introduzione di una fase preventiva di allerta, attivabile direttamente dal debitore o d’ufficio dall’Autorità Giudiziaria. Si istituisce presso il Ministero della giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere funzioni di gestione o di controllo nell’ambito delle procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti necessari all’iscrizione e si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito. Nel trattare le proposte, priorità viene data a quelle che assicurano la continuità aziendale, purché funzionali al miglior soddisfacimento dei creditori privilegiando, tra gli strumenti di gestione delle crisi e dell’insolvenza, le procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale e considerando la liquidazione giudiziale come extrema ratio, puntando anche a ridurre durata e costi delle procedure concorsuali e responsabilizzando gli organi di gestione. La riforma introduce anche alcune modifiche al Codice Civile che richiederanno a parecchie imprese di dotarsi di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato a rilevare tempestivamente la crisi dell’impresa e la perdita della continuità aziendale.