Dopo aver mostrato come l'economia politica, durante il Diciottesimo secolo, segni la nascita di una nuova razionalità nell'arte di governo - governare meno con il massimo dell'efficacia in funzione della naturalità dei fenomeni che si hanno di fronte -, Foucault intraprende l'analisi delle forme della governa-mentalità liberale.
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Si tratta di descrivere la razionalità politica all'interno della quale sono stati affrontati i problemi della vita e della popolazione. "Studiare il liberalismo come quadro generale della biopolitica", questo l'intento di Foucault. La società civile, che la versione classica del pensiero liberale oppone allo stato, è, nell'età dell'homo economicus, il correlato indispensabile della tecnologia liberale di governo. I temi affrontati, i concetti utilizzati (oggi ampiamente ripresi dagli studiosi di critica sociale) rivestono un interesse eccezionale che va ben oltre l'ambito dello studio del pensiero di Foucault e si inscrive a pieno titolo nella riflessione odierna sul controllo sociale e sulle possibilità di libertà nelle società contemporanee. Il tema di fondo, sempre presente, è l'irruzione del mercato come luogo ultimo di verità, in una società in cui la sola domanda che conta davvero è: "Come si governa all'interno di uno spazio di sovranità popolato da soggetti economici?"