La Direttiva 2012/29/UE tutela le vittime di reato e mira ad assicurare loro un più effettivo accesso alla giustizia nel rispetto delle garanzie del giusto processo, del diritto di difesa e del principio del contraddittorio.
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La Direttiva sottolinea, in particolare, la necessità di proteggere in modo personalizzato e individualizzato tutte le vittime di reato, con speciale riguardo per le persone "vulnerabili". Tanto negli ordinamenti nazionali quanto nell'operato delle istituzioni si riscontra, però, un'ancora insufficiente attenzione verso una nutrita categoria di vittime: le vittime della criminalità d'impresa e, in particolare, le vittime di quella che la letteratura internazionale definisce 'corporate violence'. Con la locuzione 'corporate violence' si identificano le condotte penalmente rilevanti, pur riconducibili all'ordinaria attività d'impresa, lesive della salute, dell'integrità fisica o della vita delle persone: illeciti ambientali che determinano danni alla vita, alla incolumità pubblica o individuale; commercializzazione di prodotti difettosi o pericolosi che cagionano pregiudizio alla vita o alla salute dei consumatori (per esempio, prodotti alimentari e farmaceutici); infortuni sul lavoro dovuti a violazione della disciplina sulla sicurezza sul lavoro. Il volume, frutto di un progetto finanziato dall'Unione Europea (www.victimsandcorporations.eu), offre uno studio approfondito della Direttiva 2012/29/EU sotto i profili giuridici e vittimologico-criminologici, analizzando le implicazioni teoriche e pratiche dell'applicazione della Direttiva Vittima in generale e nei casi di 'corporate violence', con un'attenzione al più ampio quadro delle politiche europee in materia ambientale, farmaceutica e alimentare e delle politiche europee e internazionali in tema di vittime e soggetti vulnerabili. L'opera affronta le principali questioni connesse alla peculiare vulnerabilità delle vittime di 'corporate violence' (squilibri informativi, patologie lungolatenti, incertezza scientifica, ecc.), delineando, anche alla luce delle indicazioni emerse da una articolata ricerca empirica, proposte e indicazioni in ordine alla partecipazione al procedimento penale e al sostegno, all'assistenza e alla protezione delle persone offese. L'opera include anche una serie di raccomandazioni, distillate dai significativi risultati del progetto e rivolte al legislatore e ai policy maker. Il volume è caratterizzato dal taglio interdisciplinare e da una costante lettura sistematica delle fonti normative europee e internazionali, anche alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. L'opera si presta a essere strumento utile per studiosi e professionisti.
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