Le cliniche legali rappresentano in Italia una novità didattica che si va sempre più consolidando all'interno dei percorsi formativi dei corsi di laurea in giurisprudenza.
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Anche se non mancano approfondimenti dogmatici che ne ripercorrono le radici extraeuropee e l'adeguamento dei relativi modelli all'interno del contesto nazionale, che evidenziano il ruolo delle cliniche nella costruzione di un sapere giuridico critico e nella promozione dei diritti, o che ne colgono i collegamenti con la teoria dei commons, nella letteratura scientifica italiana gli approcci al tema sono stati prevalentemente caratterizzati, negli anni, da una logica di circolazione di saperi esperienziali relativamente a contenuti e metodologie utilizzate. Con il progressivo riconoscimento di una responsabilità anche sociale degli Atenei e il collegamento della stessa con i meccanismi di valutazione ministeriale delle sedi formative, si è poi assistito, negli ultimi tempi, anche ad una crescente attenzione verso la possibilità di considerare le esperienze cliniche come peculiare forma di manifestazione della c.d. Terza missione dell'Università. In questo quadro d'insieme il presente lavoro si caratterizza per la scelta di una chiave di lettura peculiare e di significativa utilità, in quanto mira a ricostruire il fenomeno delle cliniche legali soprattutto sotto il profilo gnoseologico, ricercandone le basi all'interno dei principi e dei valori che hanno nella Carta costituzionale la più significativa consacrazione. (dalla presentazione di Laura Scomparin)
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