Cronache dal passato futuro. "All'inizio del secondo millennio ogni luogo sembrava essersi fatto imbuto del mondo. La popolazione del pianeta pareva colpita da un'epidemia di mobilità. Le strade di ogni nazione pullulavano di lingue, divinità, gesti, venuti da lontano. Il presente ubiquo, di tutti i luoghi, era divenuto esotico.
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La modernità era in affanno ad affrontare le conseguenze del suo ormai plurisecolare disseminarsi attraverso i confini del mondo. Stava diventando vittima di se stessa. Il danaro, trasformato in numeri, semplici cifre costantemente in viaggio sulle autostrade informatiche, dominava lo spazio. La quotidianità era succube della sua velocità di spostamento, della sua capacità di eludere ogni senso del luogo. La casa del danaro era divenuta il mercato, ribattezzato globale". Nel mutamento, per molti, si annida il pericolo. Ma l'unico modo per non essere travolti dalla velocità delle trasformazioni è sintonizzarsi sul loro ritmo. Molto dell'oggi verrà rapidamente travolto, trasmutato, insieme a convinzioni, confini, abitudini, saperi. Non per questo l'ieri svanirà. La cultura è una forma di energia rinnovabile. Questo libro è un semplice invito a contribuire alla scrittura delle cronache dal passato futuro sopra ironicamente abbozzate... Una proposta lanciata come una navicella nello spazio possibile del domani. Perché forse è vero, il mondo di ieri è in pericolo. Ma "dove c'è pericolo cresce anche ciò che ci salva" (Hölderlin).
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza