Pubblicato in Germania nel 1926. Hans Doerry (1902-1990), oltre che attore, regista e Dramaturg, esponente della neonata Theaterwissenschaft e allievo di Max Hermann, analizza i cambiamenti avvenuti nel sistema dei ruoli teatrali in Germania nel corso dell'Ottocento.
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Partendo da una considerazione delle tipologie dei ruoli esistenti (debitori in larga misura al teatro francese), l'autore mette a fuoco la relazione tra questi e l'affermazione del principio di regia, che colloca alla metà del XIX secolo. Il percorso storico-critico approda alla drammaturgia di Ibsen, considerata fattore determinante per lo scardinamento del principio dei ruoli. Doerry giustifica la persistenza dei ruoli nel primo Novecento considerandone l'utilità dal punto di vista organizzativo e sociale, ma anche valutandone i riflessi giuridici. Nella bibliografia d'eccellenza della "scienza del teatro", cui la cultura tedesca si dedica con passione sin dai primi anni del XX secolo, è una delle opere capitali.
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