La pubblica amministrazione può svolgere i compiti a Lei attribuiti dalle leggi secondo due modalità: ponendosi in posizione di supremazia rispetto ai privati, assistita da privilegi particolari, utilizzando gli strumenti proprio del diritto amministrativo; ovvero agendo iure privatorum, ponendosi tendenzialmente, sia pur con particolari cautele giuridiche, su un piano di parità con il cittadino.
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Negli ultimi decenni, per quanto concerne l'Europa, l'affermazione di cui sopra deve essere contemperata con il processo di integrazione europea che ha determinato, oltre al nascere di una nozione comunitaria di pubblica amministrazione, il progressivo - anche se lentissimo - venir meno della separazione degli anzidetti blocchi. Anche in Italia, a partire dagli anni '90 del secolo scorso, il tradizionale metodo autoritativo ed unilaterale di esplicazione delle pubbliche funzioni è entrato in crisi, ed è nato un nuovo modello di esercizio della potestà amministrativa, che trova applicazione con la denominazione di amministrazione c.d. "consensuale" nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, e con quella di amministrazione "contrattata" tra amministrazione e privati. Il volume analizza nella specie gli accordi tra privati e pubblica amministrazione in chiave storico-evolutiva, proponendosi di ricostruirne in maniera dettagliata la disciplina giuridica, l'inquadramento sistematico alla luce dei diversi orientamenti dottrinali, le patologie e gli aspetti della giurisdizione.
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