Milioni di ebrei sono morti nei lager nazisti: un fatto inconfutabile. Ma c'è chi lo mette in questione. Sono i negazionisti, secondo i quali i crimini nazisti non sono diversi da quelli degli altri totalitarismi del Novecento.
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Persino le camere a gas, sostengono, non sono mai davvero esistite, e sono piuttosto un'invenzione della propaganda: ad Auschwitz, "sono state gassate soltanto le pulci". Si può reagire in più modi di fronte a questa offensiva della menzogna. Si può denunciare lo scandalo, invocare la sacralità della memoria violata. Oppure si può scegliere, come fa Valentina Pisanty in questo libro, di smontare pazientemente le pseudo-argomentazioni, le false prove e gli artifici logici e stilistici con cui gli "Eichmann di carta" diffondono le loro tesi. Pubblicato per la prima volta nel 1998, "L'irritante questione delle camere a gas" esce in una edizione riveduta e arricchita con un nuovo capitolo che ricostruisce i circuiti comunicativi in cui il negazionismo si è inserito, raccontando le dinamiche culturali che ha innescato dalla fine degli anni settanta a oggi, con particolare attenzione al fenomeno del negazionismo sul web.
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