Questo saggio di Hasso Hofmann, uno dei massimi costituzionalisti e filosofi del diritto della Repubblica Federale Tedesca, affronta il tema dei rapporti tra diritto e politica nello Stato costituzionale in un'ottica non convenzionale, specialmente per il lettore italiano, abituato a considerare diritto e politica come cose separate, di cui l'una dovrebbe necessariamente prevaricare sull'altra: o il diritto viene eretto a sistema autoreferenziale, autofondato e autolegittimato, secondo le prospettive del più radicale 'neocostituzionalismo' (apparentemente) antipolitico; o la politica viene innalzata a forza autonoma, che rivendica diritti anche oltre il quadro costituzionale. Hofmann delinea realisticamente, sulla base di riflessioni storico-politiche, il quadro di un Parlamento costituzionale ma facendo sì che le decisioni diventino informazioni che il sistema giuridico può conoscere come diritto. In tal modo il rapporto tra diritto e politica viene reso trasparente; è questa la funzione fondamentale dello Stato di diritto, non quindi di trasformare il diritto in politica, né di violare le regole giuridiche in nome della autonomia del politico.
Lo trovi in
Scheda
VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza