Un corso "a crediti liberi" con il titolo "Maestri e scuole di architettura in Italia" è stata l'occasione per mettere a punto, attraverso tre lectiones magistralis una orientata ricostruzione delle vicende dell'architettura italiana del Novecento, a partire dall'ipotesi che il dibattito architettonico nel nostro Paese, soprattutto a cavallo della Seconda guerra mondiale, sia stato, in larga misura, determinato da tre centri propulsori o "Scuole". Tre Scuole - Milano, Venezia e Roma - che ebbero in Ernesto Nathan Rogers, Giuseppe Samonà e Ludovico Quaroni le rispettive figure centrali di riferimento. Il corso prima, e il libro oggi, partono dalla volontà di inscriversi nella continuità di quella "tradizione", passando per una Teoria sulla architettura e la città le cui origini sono rintracciabili in quella stagione e che vuole oggi ancora costituire un riferimento in quelle e in altre scuole, tra cui quella napoletana in cui il corso ha avuto sede. Le Lezioni, affidate a illustri "eredi" dei Maestri - anch'essi divenuti tali sono state tenute da Antonio Monestiroli su Rogers, da Gianni Fabbri su Samonà, da Franco Purini su Quaroni e sono state introdotte da docenti rispettivamente Roberta Amirante, Fabrizio Spirito e Salvatore Bisogni - della Facoltà di Architettura di Napoli: nel loro complesso esse restituiscono un quadro dell'apporto teorico metodologico, dei caratteri specifici delle Scuole e dei modi - anche attraverso l'analisi delle opere paradigmatiche.
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