Il libro contesta la convinzione diffusa che l'architettura, nei cinquemila anni o poco più della sua storia, abbia subìto un graduale processo evolutivo come esito di una deliberata volontà di progresso da parte dell'uomo.
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Sostiene, al contrario, l'ipotesi deterministica di un'evoluzione intesa come prodotto inevitabile di una successione di eventi occasionali, selezionati in base a contingenze accidentali. Un'ipotesi le cui estreme conseguenze delineano un futuro inquietante.
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale