È stato una dei più popolari e longevi eroi politici del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi (1807-1882) era certo uomo fuori dal comune, il cui fascino travalicava differenze sociali e frontiere nazionali. Rivoluzionario ai margini della politica, pressoché privo di sostegno ufficiale, era tanto odiato dalla Chiesa e dai tradizionalisti quanto amato dalle giovani generazioni e dagli esclusi.
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I giovani si arruolavano volontari per combattere al suo fianco, le donne della borghesia accorrevano per stargli vicino. Prendendo in esame la fase storica in cui l'impegno e la popolarità del generale furono più intensi, fra la metà degli anni Quaranta e gli anni Settanta dell'Ottocento, Lucy Riall analizza le motivazioni politiche che portarono alla creazione del mito di Garibaldi, il messaggio che incarnava e le forme della sua rappresentazione pubblica.