La "piramide" e la "rete" costituiscono due figure nettamente contrapposte, le quali, tradotte in termini giuridici, simboleggiano una diversa modalità di organizzazione dei pubblici poteri e di configurazione del rapporto tra questi ultimi e la società civile.
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Questo lavoro cerca di tracciare un percorso che, partendo dalla prima formula, si cala progressivamente nella prospettiva dell'emersione di figure organizzative e soprattutto funzionali ispirate alla logica reticolare. Una logica quest'ultima che, facendosi portatrice di un principio di relazionalità comunicativa e tendenziale paritarietà tra i diversi attori del processo decisionale, apre la porta ad una nuova considerazione della stessa nozione di sovranità, non più inquadrabile secondo la tradizionale chiave di lettura gerarchica e "per linee verticali", ma sempre più ispirata ad un modello "per linee orizzontali". Ciò appare particolarmente evidente nel momento in cui tale nuova chiave di lettura si cala all'interno del processo di produzione normativa, facendo sì che pubblici poteri e soggetti privati vengano ad assumere la posizione di veri e propri nodi calati all'interno di una dimensione orizzontale e reticolare che presuppone una loro reciproca integrazione e cooperazione secondo un modello di coordinamento autonomo non gerarchico.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza