"Se non si accetta la periferia, è difficile praticare o tanto meno abitare 'il moderno', a meno che non si aspiri a nascondersi in qualche museo o centro congressi, che sembrano essere le sole aperture all'architettura contemporanea permesse nella città storica.
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E siccome non è possibile abitare un nuovo 'monumento', forse è il caso di ricominciare a fare i conti col patrimonio edilizio contemporaneo, con le case a basso costo e con la qualità diffusa. Temi che, dopo aver avuto una grandissima espansione dagli anni del dopoguerra agli anni Settanta - e i nomi, tra gli altri, sono quelli importanti di De Carlo o di Gregotti -, sembrano momentaneamente essere stati accantonati. E qui entrano in gioco le architetture di Andrea Giunti, concentrate in alcuni interessanti interventi di case a basso costo nella campagna romana, a Lunghezza, a Castelverde, ad Acilia.... (Antonella Greco)
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VAN01@Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale