La riforma dello Stato che procede dal federalismo non ha perso nulla della sua urgenza e del suo interesse.
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Oggi essa dovrà essere perseguita da una classe dirigente consapevole dell'esigenza di conciliarla con l'avvio a soluzione della questione meridionale e che sa di poter contare su una articolazione regionale che appare meno lontana dalla continuità storica del paese e dalle attuali necessità locali. Ma affinché lo Stato venga rinnovato attraverso il federalismo dovrà superare la nuova paradossale situazione di regioni e poteri locali che si troveranno a dover rinunciare ad alcune delle loro nuove e vecchie prerogative per cederle ai privati o a strutture geografiche più ampie, congrue alla crescente domanda di globalizzazione.
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