Nelle istituzioni pubbliche operano, con compiti diversi, una pluralità di "funzionari": organi politici, soggetti con incarico fiduciario, funzionari professionali, con particolare riguardo ai dirigenti amministrativi. Tutti questi soggetti sono tenuti a svolgere i compiti loro affidati secondo i principi costituzionali dell'imparzialità (art. 97), del servizio della Nazione (art.
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98), della responsabilità (art. 28), con "disciplina ed onore" (art. 54). L'attuazione dei principi costituzionali impone una disciplina orientata a garantire che tutti i funzionari pubblici non solo siano, ma appaiano imparziali, per esigenze oggettive di cura degli interessi pubblici e per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. In questa prospettiva l'"etica pubblica" equivale al complesso delle regole che garantiscono il risultato di scelte pubbliche, non in sé "giuste", ma "imparziali", non impropriamente condizionate da interessi particolari. Il risultato dell'imparzialità dei funzionari si raggiunge con discipline che limitino l'accesso alle cariche pubbliche per coloro che siano portatori di interessi in conflitto (ineleggibilità, incompatibilità), che impongano doveri di astensione ovvero doveri di comportamento, in servizio e fuori servizio. I saggi pubblicati in questo volume sono il frutto di un lavoro di ricerca di oltre due anni e ricostruiscono in modo esauriente la disciplina vigente in Italia.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza