Senza una Corte costituzionale, a cosa si ridurrebbe la Costituzione? Senza un contropotere alla potenza del numero, cosa rimarrebbe del patto fondante la Repubblica? Senza un custode che garantisca il rispetto delle regole del gioco e assicuri la tutela dei diritti, quali sarebbero i contrappesi alla forza della maggioranza, legittimata dal voto popolare? Ma se il garante della Costituzione deve essere esterno ai poteri democraticamente legittimari, su cosa fonda la propria legittimazione? Infine, se è il custode che non rispetta le regole del gioco, chi custodisce il custode? Per dare risposta a queste domande, il libro racconta una breve storia di quello che l'organo di giustizia costituzionale ha rappresentato nel quadro istituzionale dell'Italia repubblicana in più di cinquanta anni di attività, attraverso un excursus giurisprudenziale che si articola in alcuni snodi fondamentali quali il rapporto tra Corte e magistratura e tra Corte e Parlamento, il ruolo della Corte nella veste di arbitro dei conflitti di attribuzione e il dialogo con le Corti dell'integrazione europea.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza