Quando l'espressione "Vedi Napoli e poi muori" fu coniata, duecento anni fa, era riferita soltanto a una bellezza paesaggistica mozzafiato. Oggi invece, alla luce della minaccia rappresentata dalla camorra e della lunga scia di sangue che pesa sull'immagine della città, questo innocuo modo di dire potrebbe assumere sfumature inquietanti.
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Nata nel diciassettesimo secolo, la camorra ha accresciuto continuamente il suo potere estendendo la propria ombra su tutti gli ambiti della società. Non è più, come negli anni Sessanta, la gestione di poche piazze di contrabbando delle sigarette: il controllo degli appalti pubblici, lo spaccio di droga organizzato in maniera scientifica, lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici sono solo alcuni dei rami dell'oscuro giro d'affari più redditizio del Bel Paese. Scritto con l'esperienza del reporter maturata negli anni trascorsi in Campania, "Il libro che la camorra non ti farebbe mai leggere" è un duro resoconto della fitta trama di relazioni pericolose tra la camorra, la politica e la società civile.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza