Uno dei più autorevoli storici della lingua italiana "attraversa" la poesia, scegliendo in maniera soggettiva, ma certo non occasionale o idiosincratica, una serie di testi "esemplari", ovvero sempre capolavori e mai prove marginali o atipiche.
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Ne risulta non un "canone", ma una scelta che punta molto più sui "classici" piuttosto che su quelli che sono stati fino a ieri contemporanei. Troveremo, allora, Iacopone da Todi e Cavalcanti, Dante, Petrarca, Boiardo e Tasso, Foscolo, Porta, Manzoni e Leopardi, Pascoli e D'Annunzio, Rebora, Ciotti, Montale e Penna, e poi, ancora Caproni, Sereni e Zanzotto, ma non troveremo, ad esempio, Carducci, essendo la scelta ricaduta su Di Giacomo, ritenuto poeticamente superiore. Fondamento delle analisi è la critica stilistica, con le relative discipline che le afferiscono (metrica, retorica, grammatica testuale), perché è il metodo che fornisce agli utenti le necessarie conoscenze di base per una lettura consapevole della poesia.
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VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali