Tesi fondamentale di Taubes è che la cultura dell'Occidente, che ha le sue radici più profonde nella tradizione giudaico-cristiana, si basi su un concetto della storia come disvelamento della verità. E, poichè la verità deve venire (la storia non essendo finita), la coscienza occidentale è, propriamente, escatologica.
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Taubes passa quindi in rassegna la storia della coscienza dell'uomo occidentale, a partire da Gesù Cristo attraverso san Paolo, sant'Agostino, Gioacchino da Fiore, Hegel, Marx e Kierkegaard fino a Nietzsche , che chiude senza alcuna possibilità di riapertura questo ciclo "apocalittico". Taubes non si abbandona, con ciò, allo scetticismo, ma auspica che si possa tornare a pensare su basi rinnovate il rapporto uomo-Dio.
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