Camillo Guerra opera a Napoli e in Italia meridionale a partire dagli anni Venti. L'opera giovanile approda negli anni Trenta all'adesione al linguaggio modernista nella corrente di quell'Arte di Stato cara alla cultura imperiale del fascismo.
[...]
I motivi della grande architettura del passato vengono in seguito trasformati in citazioni astratte, dove il gioco dei materiali e dei contrasti sostituisce la plasticità dell'ornamento. Un interprete della dialettica tra tradizione e innovazione, nell'architettura italiana tra le due guerre.
Lo trovi in
Scheda
VAN07@Biblioteca del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali