Dopo anni di euro-ottimismo, il barometro della politica comunitaria segna burrasca. Sintomo o causa che sia, il "no" di Francia e Olanda alla Costituzione europea ha scoperchiato un malessere latente: l'Unione sembra aver perso smalto e capacità di attrazione, mentre le sue istituzioni arrancano sotto il peso dell'ultimo allargamento.
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Mai come oggi si sente il bisogno di riflettere sulle sue basi di legittimità. Sulle ragioni dello "stare assieme" degli europei e sulle finalità politiche del processo di integrazione. Da questa constatazione la ricerca di Verola prende spunto per una rilettura innovativa della costruzione europea. Accantonata la tradizionale contrapposizione fra istanze sopranazionali e istanze intergovernative, e messo fra parentesi il tema della "natura ultima" della UE, Verola interpreta la costruzione dell'Unione come il frutto di una perenne tensione fra tre principi di legittimazione alternativi: la legittimità processuale o negoziale, la legittimità funzionale o tecnocratica e la legittimità democratica. Dal continuo contrappunto fra osservazione ravvicinata delle dinamiche comunitarie e riflessione teorica, ne emerge un quadro complesso ma indubbiamente affascinante.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza