Nei prodotti globali come l'auto, gli elettrodomestici, i cosmetici, la moda, lo sport, gli orologi, gli occhiali e simili prevarrà il 'vertical branding', il 'mass market' o addirittura la Rete? In che misura questo dipenderà dalle sentenze e dai regolamenti sui 'vertical restraints' con cui la Comunità Europea negli ultimi trent'anni ha scandito le relazioni e i conflitti tra produttori e distributori di prodotti globali? Il testo sviluppa questi interrogativi, approfondendo i meccanismi competitivi del canale, quale luogo di creazione, oltreché di distribuzione del valore. La tesi di fondo è che, pur in assenza di una teoria generale dei rapporti di canale, esistano spazi per letture trasversali che partendo da analogie e differenze settoriali consentano di ricondurre l'evoluzione distributiva dei diversi mercati a un modello interpretativo comune. Tale modello consente di cogliere l'importanza strategica delle relazioni di canale nei processi di creazione di valore (Channel Equity) e al contempo di decifrare la reale portata dei regolamenti e delle più recenti sentenze europee in materia di rapporti Industria-Distribuzione. Il testo, quindi, oltre che a un pubblico accademico si rivolge ai responsabili commerciali delle imprese, nonché agli uffici legali delle stesse.