Con le espressioni "relazione clinica", o "rapporto medico-malato", s'intende una relazione implicita tra il clinico e il malatto. Ma non è detto che il clinico, giustapponendosi al malato, sia consapevole dell'esistenza di una relazione. Non esiste la "relazione medico-malato", esistono invece il medico, il malato e la relazione.
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Da ciò un significato nuovo di relazione. Essa è relatività ontologica e rappresenta la difficoltà maggiore per la clinica, perché la conoscenza relazionale di un malato è diversa da quella scientifica. La relazione tra un medico e un malato non è solo comunicazione, ma è soprattutto realtà linguistica, non è riducibile a uno scambio di informazioni ma è il luogo dove i soggetti si conoscono tramite il linguaggio.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza