La civiltà della tecnica ha mutato l'agire dell'uomo, che sembra diventato il padrone della vita e della morte. Nello stesso tempo, però, la tecnologia sfugge al suo controllo.
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Le crisi del Novecento hanno dimostrato che le istituzioni politiche ed economiche non sono in grado di risolvere tutti i conflitti né di farsi carico di tutti i problemi: spetta ai cittadini assumersi la responsabilità e l'impegno di rendere questo mondo più accogliente per le generazioni future, mettendo al centro dell'etica sociale il valore del servizio e ridando senso autentico alla società dei servizi. Il terzo millennio ha bisogno di uomini e donne che, nel contesto planetario, sappiano contemplare il creato - la natura e la vita - ma anche mettervi ordine rispettandone le leggi e i limiti.