La storia della psicologia e in particolare quella dei processi cognitivi fa continuamente riferimento al problema degli errori; basti pensare agli "atti mancati" e ai lapsus linguistici analizzati da Freud o alle illusioni ottiche studiate dai gestaltisti.
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La stessa ricchezza lessicale con cui possiamo designare l'errore nelle sue varie sfumature indica fino a che punto ne sia intessuto tutto il nostro agire e tutto il nostro sentire. Considerando l'errore sia nella sua dimensione micro (sbagliare una semplice operazione matematica), sia in quella macro (catastrofi come l'esplosione di Chernobyl o il disastro del Challenger), questo volume intende spiegare come e perché capitano gli errori, analizzando i processi cognitivi che presiedono ad essi.