La regione Emilia-Romagna ha promosso, fin dal 1988, una complessa sperimentazione in alcune città che si sono trovate a dover affrontare i problemi dell'insediamento degli immigrati, dell'alloggio, della scuola, della salute, dell'integrazione fra culture.
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Le intenzioni della sperimentazione hanno prefigurato da subito progetti simultanei sulle diverse frontiere dell'emergenza per mobilitare tutte le agenzie secondo la logica dei "servizi che si parlano". Un sistema di azioni positive, dunque, di informazione, formazione ed organizzazione per definire gli obiettivi, i limiti, i percorsi organizzativi e metodologici, i necessari intrecci trasversali degli interventi delle diverse istituzioni e dei diversi professionisti.