Breve storia della condanna capitale e dei suoi oppositori.
Sulla pena di morte si è dibattuto a lungo e ancora oggi si continua a discuterne. Tutto sommato crediamo di conoscere bene i termini della discussione, i pro e i contro.
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Questo libro - la cui prima edizione risale al 1982 - nasce con un orientamento metodologico molto preciso: non semplicemente ricostruire la storia della pena di morte, ma guardare alla morte come pena. E non è un gioco di parole. Accogliere il primo presupposto significa dare per indiscutibile la bestialità umana e accettare l'uccisione «giudiziaria» di una persona come un fatto naturale e ovvio, che è sempre esistito, del cui svolgimento si narra la storia, cominciando dagli antichi egizi o dagli assiro-babilonesi e finendo ai giorni nostri. Guardare dal secondo punto di vista significa constatare, innanzitutto, come non sempre la pena di morte è stata usata come pena, anche presso gli stessi popoli che in seguito la hanno adottata; e individuare come, quando e perché un mezzo di tale brutalità è stato utilizzato dal legislatore, esaltato dagli intellettuali, applaudito dalla folla e, in poche parole, sanzionato, presentato e sentito come uno strumento idoneo - consono alla civiltà e alla religiosità di un popolo - che si può impiegare senza macchiarsi di assassinio. Visto così, il problema non è più quello di prendere atto della bestialità umana, ma di cercare di capire perché l'istinto omicida è stato sublimato in istituto giuridico; e come e quando è avvenuto che un momento impulsivo e incontrollabile dell'agire umano è stato trasformato in azione legale, razionalmente calcolata e predisposta, regolata da precise norme, e sanzionata con una sentenza. È per questa peculiare angolazione da cui l'autore osserva il dramma etico della pena di morte che oggi ripubblichiamo questo libro, arricchito da una nuova introduzione di Umberto Eco.
Italo MEREU ha insegnato Storia del diritto all'Università di Ferrara. Tra le sue opere: La pena di morte a Milano nel secolo di Beccaria (Pozza, Vicenza 1988); La giusta ingiustizia. Saggio sulla violenza legale (Biblioteca dell'Immagine, Pordenone 1994); Giudici (Rizzoli, Milano 1995); Storia dell'intolleranza in Europa (Bompiani, Milano 1995).
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