Fino alla prima guerra mondiale, nell'Italia unita e monarchica, solo di rado la contrapposizione tra destra e sinistra si manifestò in maniera netta. Quasi sempre destra e sinistra sono state entrambe deboli e si sono confuse tra loro nella maggioranza parlamentare.
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Furono gli anni dal secondo dopoguerra in poi a segnare una svolta, quando il conflitto, erede di quello tra fascismo e antifascismo, divenne una caratteristica della società e della scena politica italiane. Ma destra e sinistra così delineate non rendono ancora conto della complessità della storia e non spiegano la differenza civile e politica del nostro Paese rispetto al resto d'Europa. Questo libro chiarisce finalmente l'anomalia della nostra democrazia: quella di una destra che, pur essendo stata per la maggior parte del tempo al potere, da un punto di vista dell'azione politica non è stata in grado di dare vita a un partito conservatore capace, come altrove in Europa, di guidare realmente il Paese; quella di una sinistra incapace di esprimere alternative autorevoli per il governo.
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VAN00@Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza