Tutti i disegni, o i sogni, elaborati dal capitalismo italiano durante gli anni Ottanta si sono dissolti. I poteri forti sono diventati poteri discussi, e i protagonisti di quella stagione ruggente sono ancora sulla scena, ma agiscono senza più avere obiettivi di rilievo strategico. Intanto lassù, nella frontiera del Nordest, è esploso un miracolo anarchico.
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E allora, che cos'è oggi il Nord? E' un'economia alla disperata ricerca di qualcuno che la rappresenti politicamente. Sembrava avere trovato i suoi referenti in Bossi e in Berlusconi. Poi l'uomo del Carroccio ha messo in scena l'idea assurda della secessione, e il Cavaliere si è dovuto porre sulla difensiva. Fine delle speranze? Forse il destino del Nord è in un nuovo capitalismo.
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